Come gestire i team aziendali con il coaching
24 Gennaio 2025Imparare ad uscire dalla logica S.O.S.
La “Logica S.O.S.” è un fenomeno sempre più dilagante e – ovviamente – poco funzionale, in diversi contesti professionali.
Ma cosa si intende esattamente per “Logica S.O.S.”?
È un approccio tipico di molte organizzazioni che si rivolgono al Business Coaching come “extrema ratio”, cioè dopo che altri metodi (di natura consulenziale) si sono rivelati insufficienti o inefficaci.
Tale logica nasconde una serie di pericoli, che un Coach professionista serio e preparato deve saper immediatamente riconoscere:
- Il Business Coaching viene visto come intervento per sanare “danni”;
- Esso viene inoculato in azienda e somministrato “a forza” a tutte le figure coinvolte in processi differenti;
- Le figure apicali tendono a “passare la scimmia” (dal termine anglosassone “give the monkey”) al Coach, mascherando questa azione come una specie di delega aziendale e – di fatto – deresponsabilizzandosi;
- Il processo di Business Coaching diventa così legato a time-line stressogene e non perseguibili.
Sotto questo aspetto devo – con rammarico – sottolineare come il nostro paese paghi un grave ritardo rispetto agli Stati Uniti e ai paesi Anglosassoni, che già da decenni vedono nel Coaching un metodo riconosciuto da apportare nelle aziende.
Tale approccio risulta vincente in quanto il Business Coaching sviluppa in toto il suo potenziale non solo in condizioni critiche (il nostro famigerato S.O.S.), ma soprattutto e meglio quando attuato con una ottica di crescita pianificata.
A tale riguardo desidero evidenziare – come puro esempio didattico – il significato che il Coaching da una parola quanto mai demonizzata: “Crisi”.
Questa parola, alle orecchie di un coach professionista, assume una valenza positiva, che indica 2 fattori:
- Un “pericolo”, che richiama l’emozione della paura di ciò che non conosciamo;
- Una “opportunità”, che indica la possibilità di mettere in atto un cambiamento.
La parola Crisi nel Coaching significa quindi: “un momento di separazione, un passaggio ad un differente modo di essere, una scelta decisiva legata all’agire”.
Essa va a braccetto con altra parola “calda”: “Cambiamento”.
Il cambiamento nel Coaching altro non è che un processo di profonda trasformazione, dato dall’interazione tra:
- una forza (cioè, la quantità di energia profusa per raggiungere un dato obiettivo);
- una resistenza (cioè, la quantità di energia profusa per contrastare il cambiamento).
In questo passaggio si situa il punto di partenza del processo di Business Coaching: l’azienda è in dimensione “difensiva” o “esplorativa”?
Rispondere a questa domanda permette di definire con maggiore precisione la strategia migliore (di breve, medio o lungo periodo) e – da essa – sviluppare piani tattici maggiormente efficaci.