Capitale umano e soft skills: la sinergia da sviluppare
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Negli ultimi anni il Team coaching sta conoscendo un vero e proprio boom in ambito aziendale, tanto in realtà complesse quanto in organizzazioni meno strutturate, che possono già aver avuto interventi di Business Coaching, ma rivolti ad una relazione one-to-one (ad esempio di Executive Coaching o Career Coaching).
Questo perché, negli ultimi decenni, e soprattutto dopo le crisi sistemiche e ripetute che hanno colpito le economie mondiali, le Aziende hanno cercato nuove leve organizzative e produttive, per far fronte a richieste sempre più strutturate dei propri stakeholders.
Una delle soluzioni che è stata identificata è quella della nuova “visione” del lavoro in Team, non più orientata verso la sterile indicazione di compiti e mansioni, ma inquadrata in un approccio caratterizzato essenzialmente da alcuni fattori differenziali:
- Condivisione di obiettivi;
- Integrazione delle competenze;
- Comunicazione e relazione efficace;
- Gestione proattiva dei conflitti.
Ma cosa significa lavorare in team? E come mai il coaching è in grado di apportare tutte le sue leve operative nei contesti aziendali?
Un Team è un gruppo di persone che collaborano per il raggiungimento di obiettivi comuni e che forniscono un contributo alla realizzazione della performance del gruppo, in relazione alle proprie competenze ed esperienze.
Nei contesti organizzativi attuali diventa sempre più comune la necessità di affrontare e sviluppare progetti in equipe che coinvolgano diverse professionalità.
Questo atteggiamento ha generato la necessità di studiare ed analizzare più a fondo le caratteristiche che i team di lavoro devono possedere e valutare eventuali disfunzioni e difficoltà che possono insorgere.
Senza dubbio, uno degli aspetti più difficili da presidiare è l’intreccio complesso dei comportamenti che l’interazione tra individui normalmente induce.
Proprio per questo l’attività di gruppo non può essere improvvisata e lasciata al caso, bensì necessita dell’uso consapevole di regole e strumenti, che un Coach professionista è in grado di maneggiare alla perfezione.
In questo senso è utile chiarire la grande differenza che c’è tra “Teambuilding” e “Teamworking”, due termini che vengono regolarmente interscambiati ed utilizzati come sinonimi, ma che – invece – indicano 2 momenti nettamente differenti.
Entriamo velocemente nei dettagli pratici.
Teambuilding è letteralmente “Costruzione del Team” ed aiuta a sviluppare nelle persone:
- Orientamento alla collaborazione
- Comunicazione
- Coesione
- Condivisione di Obiettivi
Teamworking è letteralmente “Lavoro del Team” e lo scopo è quello di:
- Consolidare un gruppo su un progetto
- Creare la sinergia
- Raggiungere un obiettivo comune
- Ridurre i conflitti
La capacità di fare squadra, di lavorare in team e di gestire team di lavoro è il requisito fondamentale per costruire (ed avere la capacità di replicare):
- Il senso di appartenenza
- La condivisione degli obiettivi
- La valorizzazione delle differenze individuali
- Il raggiungimento del miglioramento continuo e dell’eccellenza
Saper lavorare insieme agli altri - tuttavia - non è una capacità innata, almeno non per tutti o in contesti lavorativi particolari.
Gli equilibri lavorativi sono estremamente delicati, e possono essere alterati da uno o più fattori, tra cui vanno evidenziati:
- Stress
- Inesperienza
- Mancanza di motivazione
- Eccesso di zelo
- Voglia di “mettersi in mostra”
Proprio in questo insieme di fasi si esprime tutta la capacità comunicativa e relazionale tipica di un intervento di Team Coaching, ricordando anche le parole di Sir John Whitmore, uno dei padri fondatori del Coaching:
“Quando un Team è gestito attraverso il Coaching,
esso fa bene il proprio lavoro e al tempo stesso si evolve e si sviluppa”.