Il Tempo: alleato o nemico?
7 Aprile 2023Il Business Coaching: un “UFO” che aleggia nei cieli di molte realtà imprenditoriali, un vero e proprio oggetto volante non identificato – o meglio – scambiato con una infinità di altre “cose”. Dalla consulenza aziendale, al Mentoring, ai percorsi di Training e formazione, fino al Team Building.
Bene…il Business Coaching non è nulla di tutto questo, ma è una vera e propria materia, un “methodos” da studiare a fondo e applicare in azienda.
Purtroppo, proprio nel nome stesso si cela il primo degli ostacoli di questo metodo: come tradurre la parola “Coaching”?
Partiamo da un punto fermo: il Business Coaching è un “percorso” che si sviluppa lungo un arco temporale di lunghezza e natura variabile, a seconda di quale sia il “focus” che la stessa azienda decida di perseguire, nel rispetto di obiettivi specifici, misurabili, azionabili, realistici e temporizzati (il famoso acronimo SMART collegato al metodo del “Goal Setting”).
Eliminiamo quindi il falso mito che il Business Coaching sia una “consulenza spot”, una riunione con i Manager, una chiacchierata con un team aziendale.
Il percorso – difatti – si articola in una serie di incontri che vengono chiamati “sessioni”, nelle quali il Coach professionista utilizza tutti gli strumenti del metodo del Business Coaching, e che siano coerenti e funzionali al focus della stessa azienda:
- Utilizzo di test valutativi ed auto-valutativi
- Lavoro con esercizi singoli e di squadra
- Strutturazione del “piano di Azione”
- Planning degli obiettivi e dei singoli task
- Analisi e condivisione dei workout
- Programmazione dei feedback
Ma cosa differenzia davvero il Business Coaching dagli altri metodi che le aziende già utilizzano?
Ci sono “ingredienti” unici che vanno subito riconosciuti:
- Il Business Coach non agisce direttamente, bensì, “fa in modo che si faccia” (cioè, non compie lui direttamente alcuna azione collegata al piano di lavoro aziendale)
- La scelta dell’Obiettivo da raggiungere è indicata dall’azienda stessa, così come le attività pratiche: il Coach supporta, monitora e affianca durante questo percorso di “consapevolezza” ma non decide al posto della Direzione o dei Leader
- Lo strumento guida del Business Coaching è la “domanda”, grazie al suo potere esplorativo: in questo si sostanzia l’efficacia della Maieutica Socratica, cioè “l’arte della levatrice”, e il sapiente utilizzo che ne fa il Coach (alternando domande aperte, valutative e chiuse)
- In ogni singola sessione e per tutto il percorso, il protagonista è sempre il Cliente (tecnicamente si chiama “Coachee”), con le sue potenzialità personali, le sue competenze e le sue scelte autonome e libere
- Dal punto precedente discende – infine – la più pura caratteristica del metodo del Coaching (e non solo in ambito aziendale): la “sospensione del giudizio”. Il Coachee si sente sempre libero di esprimere concetti, idee e opinioni senza avvertire mai il peso di valutazioni, critiche o accuse nei suoi confronti da parte del Coach, in un ambiente “riservato e protetto” che è chiamato il “setting della sessione”.
Naturalmente questo veloce viaggio nel mondo del Business Coaching è una intro, un primo assaggio, un aperitivo gustoso che prepara a ben altre portate sulla tavola.
Ma già questi primi passi ci consentono – comunque – di capire quanto possa essere utile per le aziende lavorare con un Business Coach professionista, affrontare nuove sfide, consentire a Manager, Dirigenti, Corporate di mettersi alla prova su terreni – probabilmente – nuovi: quelli della conoscenza introspettiva, della concretezza delle azioni, dell’empowerment, della gestione delle emozioni.
Il Business Coaching è – proprio da questo punto di vista – un KPI innovativo: è un indicatore di spostamento verso l’obiettivo, di ecosistema climatico in azienda, di architetture relazionali e di forza comunicazionale.
E la tua organizzazione… cosa aspetta a scegliere il Business Coaching?
Roberto Ardizzi